FESTIVAL DELLE NAZIONI

FESTIVAL DELLE NAZIONI

52^ Edizione Dedicata Alla Cina

La data dell'Evento è maggiore della data di Oggi
dal: 25.08.2019 al 07.09.2019 Umbria Perugia Città di Castello


52° FESTIVAL DELLE NAZIONI
OMAGGIO ALLA CINA

Città di Castello, dal 25 agosto al 7 settembre 2019
AllaCina, e alla sua cultura musicale, è dedicata la52a edizione del Festival delle Nazioni, in programmada domenica 25 agosto a sabato 7 settembre 2019.Con l’omaggio a questo Paese – attraverso un cartellone composto da venti spettacoli principali e numerose iniziative collaterali che si svolgeranno, come da tradizione, nei luoghi artistici di Città di Castello e di alcuni dei più suggestivi borghi dell’Alta Valle del Tevere – il Festival delle Nazioni esce di nuovo dai confini dell’Europa, a pochi anni di distanza dalla fortunatissima edizione dedicata all’Armenia, per rendere omaggio alla Repubblica Popolare Cinese in concomitanza con il settantesimo anniversario della sua nascita.
L’omaggio alla Cina del 52° Festival delle Nazioni sarà un viaggio musicale dalle atmosfere antiche di Pechino fino alle migliori espressioni artistiche del panorama contemporaneo cinese ed europeo, che vedrà la presenza di artisti autorevoli, talenti emergenti e produzioni inedite. Due i complessi orchestrali: laShenzhen Symphony Orchestradiretta daLin Dayee l’Orchestra della Toscanaguidata daHong Yin, solisti al pianoforteJieni WaneFrancesco Libetta. Nell’ambito dei gruppi cameristici, spicca la prestigiosa presenza dellaEuropean Chinese Chamber Orchestra, che aprirà la manifestazione, ma anche del violinistaNing Fengcon il pianistaNicholas Rimmere delle due musiciste cinesiFu WanyingeFu Yidan, che proporranno musiche tradizionali su strumenti originali con una creazione pittorica eseguita dal vivo daAn Pei. L’assolo al pianoforte quest’anno sarà affidato alla cineseSa Chen. Nell’ambito dei linguaggi contemporanei, è attesissimoStefano Bollanicon il progettoNapoli Trip; ma anche il concerto dedicato aSalvatore Sciarrino, con l’Ensemble Suono Giallo: il programma prevede tra l’altro la prima esecuzione assoluta di una composizione per flauto, affidata all’interpretazione del solistaMatteo Cesari.Due saranno le produzioni originali del Festival delle Nazioni al debutto:2 ?,uno spettacolo diCaterina CasinieAlessandro Stella liberamente tratto dall’Anima buona del Sezuandi Bertolt Brecht, con musica in prima assoluta diAntonio Gioia; eTurandot.com, «fiaba futuribile» con libretto, musica e regia del suono del compositore perugino Raffaele Sargenti. Tra i progetti speciali, inoltre, sarà di grande fascino la ricostruzione di una Messa dei gesuiti di Pechino ad opera dell’ensembleXVIII-21 Le Baroque Nomadediretto daJean-Christophe Frisch, con un gruppo corale tifernate istruito daMarcello MarinieAlessandro Bianconi; mentreDavidRiondinoeLaReverdieproporranno un viaggio musicale sulle tracce di Marco Polo nelMilione ovvero Il libro delle meraviglie; e ancora,Pochi avvenimenti, felicità assoluta, una drammaturgia di Maria Grazia Calandrone su musiche di Clara e Robert Schumann, nel bicentenario della nascita di Clara, con l’attriceGaia De Laurentiis. Anche i giovani talenti saranno protagonisti, in diverse formazioni cameristiche: il duo del flautistaLorenzo Grittanie del pianistaMaurizioZaccaria; il trio composto daSara Pastineal violino,Giulia Contaldoal pianoforte eGiovanniPunzial clarinetto; i cantanti lirici perfezionati ai Corsi di alta formazione del Teatro Luciano Pavarotti di Modena; l’Orchestra e Coro giovanili del progetto Itinerari didattici musicali; infine i finalisti del terzo Concorso nazionale Alberto Burri, e ilCaravaggioPiano Quartet, vincitore della scorsa edizione del premio e, proprio in questi giorni annunciato vincitore del Premio Piero Farulli nell’ambito del Premio Franco Abbiati 2019. Non mancherà, infine, la danza con unomaggio a Nijinskiijportato in scena dallaCompagnia EgriBiancoDanza.
Giuliano Giumanè l’artista cui il Festival delle Nazioni ha commissionato l’ideazione dell’immagine che rappresenta l’omaggio alla Cina: «Il rosso può essere considerato il colore nazionale cinese e simboleggia felicità, fortuna, amore – spiega il maestro perugino –. Prendendo spunto da questo, ho immaginato e realizzato un manifesto molto semplice, ma credo efficace, dal punto di vista estetico. Gli ideogrammi in alto a destra significano, in cinese, la parola ‘musica’. Quelli in basso, fuori quadro, sono la traduzione di ‘omaggio alla Cina’».
Ad aprire il 52° Festival delle Nazioni sarà il concerto dellaEuropean Chinese Chamber Orchestra, vale a dire il gruppo formato da alcuni dei migliori strumentisti di origine cinese che, impegnati in ruoli di primo piano con le più importanti istituzioni musicali europee e occidentali, hanno deciso di riunirsi per eseguire insieme, in formazione cameristica, programmi di musica classica e cinese. Provenienti da orchestre quali la Deutsche Radio Philharmonie, i Münchner Philharmoniker, la Philharmonia Zürich, solo per fare qualche esempio, l’ensemble composto da Xiaoming Wang e Qi Zhou ai violini, Wen Xiao Zheng alla viola, Yao Feng al violoncello, Yun Sun al contrabbasso, Xiaoming Han e Ye Pan ai corni, eseguirà musiche di Rossini, Beethoven, Haydn e Mozart (Città di Castello, Chiesa di San Domenico, 25 agosto ore 21).
Il Festival delle Nazioni da sempre dedica una particolare attenzione alla valorizzazione dei giovani talenti. Ne è riprova il programma previsto per la seconda giornata, che prevede l’esibizione di gruppi cameristici che si sono particolarmente distinti, agli occhi del pubblico ma anche della commissione giudicatrice, in occasione delle prime due edizioni del Concorso Alberto Burri: il duo composto daLeonardo Grittani al flauto e Maurizio Zaccaria al pianofortepresenterà un suggestivo concerto dal titoloUn uccello canta non perché ha una risposta ma perché ha una canzone, proverbio cinese che vuole essere un invito a lasciarsi alle spalle laroutinedella vita quotidiana per godere pienamente della bellezza della musica. Nel caso specifico, saranno le musiche di Franz Schubert, Jules Mouquet, Albert Roussel, Carmen Fizzarotti, André Jolivet e della tradizione popolare cinese (Monte Santa Maria Tiberina, Castello Bourbon, 26 agosto ore 18). In serata, l’applauditissimo duo composto daSara Pastine al violino e Giulia Contaldo al pianoforte, già conosciuto dal pubblico del Festival delle Nazioni perché vincitore del Concorso Alberto Burri 2017, sarà affiancato dalclarinettista Giovanni Punziper un incontro musicale che consentirà di ascoltare brani del repertorio classico per violino e pianoforte, per clarinetto e pianoforte e per trio. In programma, musiche di Claude Debussy, Fritz Kreisler, Béla Bartók, oltre che del compositore vivente sino-americano Zhou Long, Premio Pulizer 2011 (Citerna, Chiesa di San Francesco, 26 agosto ore 21). Contestualmente ai concerti del Festival delle Nazioni, si svolgeranno inoltre le selezioni dellaterza edizione del Concorso nazionale Alberto Burri per gruppi giovanili di musica da camera: la prova degli ensemble finalisti, scelti dalla giuria tecnica, sarà aperta al pubblico (Città di Castello, Circolo degli Illuminati, 27 agosto ore 18).
Tra gli interpreti cinesi più interessanti del panorama attuale, ilviolinistaNing Fengè ormai noto e apprezzato in tutto il mondo. A Città di Castello si esibirà in duo con ilpianistaingleseNicholasRimmer, per un programma che concilia lirismo espressivo e punte di grande virtuosismo: oltre a Ludwig van Beethoven, Franz Schubert e Cesar Franck, i due interpreti eseguiranno le variazioniI palpitidi Niccolò Paganini (sull’aria «Di tanti palpiti» dal Tancredi di Rossini) nella versione per violino e pianoforte (Città di Castello, Chiesa di San Domenico, 27 agosto ore 21).
Seguirà un concerto interamente dedicato aSalvatore Sciarrino, con una selezione delle sue creazioni perensemblee per strumento solo, con una composizione in prima esecuzione assoluta e una in prima nazionale. L’evento, oltre alla partecipazione del celebrato flautistaMatteo Cesari, vedrà protagonisti i musicisti dell’apprezzatissima formazione strumentaleEnsemble Suono Giallo, nata proprio a Città Castello ma già distintasi anche in altri importanti palcoscenici per le altissime qualità tecniche e interpretative (Città di Castello, Palazzo Vitelli a Sant’Egidio - Sala dei fasti, 28 agosto ore 21).
Giovani artisti del canto lirico, provenienti dalla Cina ma perfezionati in Italia e in particolare al Teatro Comunale Luciano Pavarottinei corsi di alta formazione guidati da Mirella Freni, troveranno nel Festival delle Nazioni una importante vetrina per mostrare i propri talenti (Città di Castello, Circolo degli Illuminati, 29 agosto ore 18).
2 ?è il titolo della lettura scenico-musicale dal testo di Bertolt BrechtL’anima buona del Sezuan, uno spettacolo realizzato dal Festival delle Nazioni in coproduzione con l’Associazione culturale Laboratori Permanenti. I testi curati daCaterina Casini– che firma anche la regia – eAlessandroStella, dialogheranno con le musiche originali per trio strumentale composte daAntonio Gioiasu commissione del Festival ed eseguite in prima assoluta. Saranno impegnati sul palcoscenico gli attori Andrea Bianchi, Fabio Mangolini, Anna Maria Loliva, Caterina Casini e Claudio Giglio e gli allievi della Scuola Comunale di Teatro di Sansepolcro. Nello staff creativo figurano anche Stefano Macaione, ideatore degli oggetti di scena, e la costumista Angela Nocentini (Sansepolcro, Teatro alla Misericordia, 29 agosto ore 21).
Ricco di fascino sarà lo spettacoloIl Milione ovvero Il libro delle meraviglieche vedrà protagonisti l’attoreDavid Riondinoe l’ensemblestrumentaleLaReverdie, che da quasi trent’anni svolge attività di ricerca e riproposizione della musica medievale e primo-rinascimentale. In questa ricostruzione sonora del viaggio di Marco Polo saranno eseguiti brani dell’epoca tratti dal repertorio profano e religioso, quindi danze, mottetti, virelai e laudi; ma anche pagine capaci di riproporre atmosfere anatoliche e indiane eseguite con strumenti come il santur, le campane tibetane, la ribeca, le tabla e il bendir (Montone, Chiesa di San Francesco, 30 agosto ore 21).
Tra gli ospiti più attesi,Stefano Bollanisarà a Città di Castello con il progettoNapoliTrip, che lo vedrà suonare insieme a unensembledi grandi talenti internazionali come ilsassofonistaDaniele Sepe, ilclarinettistaNico Gorie ilbatterista Bernardo Guerra. Con questi artisti, che condividono il suo eclettismo e la sua voglia di sperimentazione, Bollani potrà suonare la musica che preferisce, usando Napoli come porto di partenza per approdare ogni sera in lidi diversi, lasciando libero spazio all’improvvisazione, passando da Raffaele Viviani a Nino Taranto, da brani originali composti dallo stesso Bollani fino ai nuovi classici di Pino Daniele (Città di Castello, Parco di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, 31 agosto ore 21).
Grazie alla prestigiosa presenza del direttoreJean-Christophe Frische del suo ensembleXVIII-21 Le Baroque Nomade, sarà proposta la Messa dei gesuiti di Pechino, ricostruzione di un esempio di liturgia musicale con brani tratti daiCahiers de musique sacréetrasmessi dal missionario gesuita Joseph Marie Amiot, abbinanti alla Lauda per la Beata Vergine contenuta nelTempio armonicodi Giovenale Ancina, una delle poche pubblicazioni musicali conservate nella Biblioteca dei gesuiti francesi di Pechino. Accanto a strumentisti europei, suoneranno musicisti-cantori cinesi, che utilizzeranno anche strumenti della loro tradizione come yangqin, erhu, pipa e xiao, e sarà coinvolto anche unensemblecorale formato da artisti della Corale Marietta Alboni e della Schola Cantorum Anton Maria Abbatiniistruiti rispettivamente daMarcello MarinieAlessandroBianconi(Città di Castello, Chiesa di San Domenico, 1 settembre ore 21).
Vincitore del Premio Piero Farulli nell’ambito del Premio Franco Abbiati 2019, oltre che Concorso Alberto Burri 2018, ilCaravaggio Piano Quarteteseguirà un programma estremamente vario dal punto di vista dell’estetica musicale: saranno a confronto composizioni di Gustav Mahler, Alfred Schnittke ed Ernest Chausson (Umbertide, Museo di Santa Croce, 2 settembre ore 18).
Considerata ovunque tra gli interpreti alla tastiera più dotati emersi recentemente dalla grande Cina,Sa Chenincanta con le sueperformancele platee di tutto il mondo. Nel recital per il Festival delle Nazioni, la pianista proporrà il suo cavallo di battaglia, la musica di Fryderyk Chopin – ha vinto il premio per la migliore esecuzione di una polacca alla Chopin International Competition – oltre aInstants d’un opera de Pekinun brano del compositore vivente, originario di Shangai, Qigang Chen (Città di Castello, Chiesa di San Domenico, 2 settembre ore 21).
Tra i più apprezzati direttori d’orchestra cinesi della nuova generazione,Hong Yin, attualmenteassistant conductordella Hangzhou Philharmonic Orchestra, sarà il protagonista del primo dei due concerti sinfonici in programma. Alla testa dell’Orchestra della Toscana, dirigerà la Quarta Sinfonia di Pëtr Il'ic Cajkovskij e il celebre ‘Rach2’, il Concerto per pianoforte e orchestra in do minore di Sergej Rachmaninov che vedrà brillare il talento virtuoso ed espressivo diFrancescoLibetta(Città di Castello, Parco di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, 3 settembre ore 21).
La principessa cinese di ghiaccio, Turandot, così come il mondo tecnologico-digitale in cui la generazione di ragazzi oggi è immersa e da cui è costantemente attratta e manipolata, saranno al centro della ‘fiaba futuribile’Turandot.com, una nuova produzione del Festival delle Nazioni realizzata in collaborazione con il sistema didattico musicale del territorio, la Scuola comunale di musica Giacomo Puccini di Città di Castello, l’Istituto comprensivo statale Alberto Burri di Trestina e alcuni giovani professionisti. Libretto, musica e regia del suono, su commissione del Festival, sono del compositore peruginoRaffaele Sargenti, la regia diTony Contartese, la direzione musicale diMario Cecchetti. In scena l’Ensemble da camera di Città di Castello e il Coro di voci bianche dell’Associazione Octava Aurea e dell’Istituto comprensivo statale Alberto Burri di Trestina (Città di Castello, Teatro degli Illuminati, 4 settembre ore 18 e ore 21).
Alessandro Bianconisarà alla testa dell’Orchestra e Coro giovanili degli Itinerari didattici musicali, vale a dire le compagini giovanili nate in seno al progetto educativo ideato dal Festival delle Nazioni nel 2015 per promuovere la cultura musicale nelle nuove generazioni e incentivarne l’educazione artistica. Ogni anno il progetto coinvolge i ragazzi delle scuole di tutto il territorio valtiberino per un’esperienza formativa musicale di grande impatto. Nel concerto che chiude il ciclo di lezioni e prove dedicato, quest’anno, a un programma musicale in omaggio alla Cina, le formazioni giovanili si esibiranno sul palcoscenico accanto alle musicisteFu YidaneFu Wanying(Città di Castello, Chiesa di San Domenico, 5 settembre ore 18).
Nel bicentenario della nascita di Clara Schumann, il Festival delle Nazioni dedicherà alla pianista e compositrice tedesca una serata speciale:Pochi avvenimenti, felicità assoluta. Scene da un matrimonio, uno spettacolo basato sulla drammaturgia di Maria Grazia Calandrone, con musiche di Clara e Robert Schumann, che vedrà in scena la voce recitante diGaia De Laurentiisinsieme all’EsTrio(San Giustino, Cortile di Castello Bufalini, 5 settembre ore 21).
La musica tradizionale cinese, eseguita su strumenti originali, risuonerà nel concerto del duo composto dalle cinesiFu YidaneFu Wanying, che suoneranno rispettivamente l’erhu, lo strumento ad arco più diffuso, e il guzheng, strumento a pizzico con ventuno corde (Morra, Oratorio San Crescentino, 6 settembre ore 18).
Quello con la danza è ormai un appuntamento fisso del cartellone tifernate. Quest’anno il Festival delle Nazioni ospiteràOmaggio a Nijinsky,una serata con laCompagnia EgriBiancoDanzache interpreterà tre creazioni originali firmate da Susanna Egri e Raphael Bianco dedicate all’eccezionale ballerino e coreografo di Kiev che ha segnato in modo indelebile la storia della danza classica (Città di Castello, Teatro degli Illuminati, 6 settembre ore 21).
Una delle più importanti orchestre sinfoniche cinesi, laShenzhen Symphony Orchestraguidata dal suo direttore stabileLin Daye, chiuderà infine la 52a edizione del Festival delle Nazioni. L’evento, realizzato in collaborazione con Emilia Romagna Festival, vedrà inoltre la partecipazione della pianista solistaJieni Wane l’esecuzione di un programma di grande interesse, non solo per la presenza di due amatissimi brani del grande repertorio concertistico-sinfonico quali la Quinta Sinfonia di Cajkovskij e il Burleske di Richard Strauss, ma anche per la prima esecuzione italiana di My Motherland del compositore cinese Qianyi Zhang (Città di Castello, Parco di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, 7 settembre ore 21).
Sono partner istituzionali del Festival delle Nazioni il Ministero per i beni e le attività culturali – Dipartimento dello Spettacolo, la Regione Umbria, il Comune di Città di Castello, la Camera di Commercio di Perugia e i Comuni di Citerna, Sansepolcro, San Giustino, Umbertide, Montone, Monte Santa Maria Tiberina. Il Festival delle Nazioni fa parte di ItaliaFestival.


DICHIARAZIONI

«Il Festival delle Nazioni conferma la sua straordinaria capacità di protendere nel mondo l’Umbria, terra ricca di cultura, bellezza e conoscenza che quest’anno, con l’omaggio alla Cina, potrà cogliere al meglio la grande opportunità di rafforzare insieme al suo carattere internazionale quel percorso di scambi e relazioni che da tempo la Regione porta avanti con numerose città, distretti e province della Repubblica Popolare Cinese.

Attraverso la musica e la reciproca conoscenza delle diverse identità, tradizioni e cultura si uniscono i popoli: non è un caso se, nell’ambito dell’intensa attività di cooperazione dell’Umbria con la Cina, oltre ai settori produttivi e della formazione rivestono particolare rilievo proprio i rapporti intessuti fra prestigiosi festival e istituzioni culturali cinesi e quelli della nostra regione.

Un legame che verrà rinsaldato da questa edizione del Festival che, con la sua vocazione a una dimensione sempre più internazionale, ancora una volta si distingue per l’elevata qualità della sua proposta artistica e la capacità di innovare arricchendo il panorama dei festival umbri e nazionali. Spettacoli, incontri, iniziative con protagonisti talenti cinesi e italiani porteranno nella nostra regione linguaggi espressivi e realtà artistiche della Cina, offrendo al pubblico un’occasione di crescita culturale e promuovendo allo stesso tempo l’Umbria, la sua ricchezza d’arte e storia, la sua qualità della vita, i suoi valori culturali senza frontiere».Fernanda Cecchini,assessore alla cultura della Regione Umbria

«Il Festival Nazioni nell’oltre mezzo secolo di vita ha sempre colto attraverso il linguaggio universale della musica il cambiamento e le trasformazioni in corso, dedicando tante edizioni alla storica costruzione di un’Europa di pace, e oggi volgendo lo sguardo ai Paesi emergenti, non più esotici ma protagonisti degli scenari mondiali e delle nuove tendenze dei consumi culturali. Ospitare la Cina è dunque stata una scelta quasi obbligata, oltre che una sfida, per il Festival, chiamato a nuove alchimie artistiche dalla globalizzazione e a confermare il ruolo centrale che svolge nel calendario di eventi estivi dell’Umbria. Per Città di Castello, che sta consolidando la sua immagine di meta turistica sul binomio arte e natura, il Festival rappresenta un appuntamento strategico a cui, specialmente guardando al futuro, dovremmo chiedere sempre di più per sostenere l’attrattività del territorio. Un compito ambizioso ma che certamente è all’altezza del Festival, quest’anno premiato dalla presenza di tanti talenti affermati, stranieri e italiani, e da un programma di eventi collaterali di forte richiamo anche per i tifernati».Luciano Bacchetta, sindaco di Città di Castello,Michele Bettarelli, vicesindaco e assessore alla cultura di Città di Castello

«Scegliere la Cina come Nazione ospite del 52° Festival delle Nazioni non è stata una scelta facile. Ma le sfide non hanno mai fatto paura al Festival delle Nazioni, e ne sono riprova, solo per fare gli esempi più recenti, l’Omaggio a Israele (2008) oppure quello all’Armenia (2014), che presentando simili ardui presupposti hanno fatto registrare poi un successo clamoroso e una soddisfazione ancor maggiore. E soprattutto le sfide non si vincono da soli, per questo è sincero e davvero sentito il ringraziamento nei confronti delle istituzioni che hanno creduto fin da subito al nostro ardito progetto e l’hanno sostenuto concretamente: la Regione Umbria in primis, ma anche il Comune di Città di Castello.

Voglio poi far notare come, così come avvenne per l’Armenia, anche la Cina, quest’anno, ci dia l’opportunità di entrare nel vivo di un dibattito di stringente attualità. Senza dilungarci sull’importanza della recentissima visita del presidente Xi Jinping in Italia, è noto che la Cina è diventata, in particolare negli ultimi anni, un riferimento fondamentale per l’Occidente, sia nell’ambito dei rapporti economici che di quelli culturali.

Entrando più nel merito dell’edizione di quest’anno, voglio infine annunciare, con grande orgoglio, che finalmente, dopo anni di attesa, grazie al sostegno del nostro main sponsor Sogepu, il Festival delle Nazioni tornerà nel Parco di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, un luogo magico di Città di Castello, e di grande rappresentatività. Qui in passato il Festival ha ospitato artisti grandiosi e serate indimenticabili: solo per fare qualche nome, Luciano Pavarotti, José Carreras, Vittorio Gassman, Gigi Proietti, l’Academy of St Martin in the Fields, il Balletto del Bolshoi di Mosca. Questa sede, che ospiterà tre serate, consentirà di accogliere una quantità di persone all’altezza dei grandi eventi che si prospettano».Massimo Ortalli,vicepresidente del Festival delle Nazioni

«La Repubblica Popolare Cinese, cui rendiamo omaggio nel settantesimo anniversario della sua nascita, è un Paese che sempre più prepotentemente si pone all’attenzione del mondo per la veloce modernizzazione, anche se non priva di contraddizioni sociali, e per la forte significativa attenzione e interesse rivolti alla cultura occidentale.

Il progetto artistico che sottende al 52° Festival delle Nazioni ricorderà i primi contatti fra il nostro Paese e la Cina, da Marco Polo all’arrivo di esploratori e viaggiatori come i gesuiti, che portarono le prime forme di sincretismo musicale fra le due tradizioni. Ma mostreremo anche l’aspetto più sorprendente per quel che riguarda l’evoluzione della cultura cinese degli ultimi venti anni, vale a dire la capacità di questo straordinario Paese di entrare nella comprensione e interpretazione della cultura musicale dell’Occidente. In questo quadro dobbiamo forse considerare anche il poderoso avanzare dello studio della musica occidentale da parte delle nuove generazioni cinesi, che pur non trascurando la loro provenienza culturale, raggiungono altissimi livelli nel repertorio della tradizione occidentale.

Accanto a concerti con melodie e strumenti musicali della tradizione cinese, avremo inoltre modo di ascoltare esempi di composizioni, spesso in prima esecuzione nazionale, di autori che, pur non rinunciando alle suggestioni della tradizione cinese, scrivono con linguaggio occidentale.

Infine, ci tengo a sottolineare con particolare enfasi l’impegno che anche quest’anno il Festival delle Nazioni dedicherà alla valorizzazione dei giovani musicisti. Se non è il caso di elencare tutte le iniziative per i giovani emergenti, vorrei però ricordare che anche quest’anno si rinnoverà l’appuntamento il Concorso Alberto Burri per gruppi giovanili di musica da camera, la manifestazione che si svolge tutti gli anni in concomitanza con il Festival delle Nazioni, e che offre a molti giovani talenti l’opportunità di misurarsi con il mondo professionistico della musica e di avviare in questo difficile mercato i primi passi. Per questo con grande soddisfazione abbiamo accolto la notizia che l’ensemble vincitore della scorsa edizione del Concorso, il Quartetto Caravaggio, ha vinto proprio qualche giorno fa anche il prestigiosissimo Premio Farulli nell’ambito del Premio Franco Abbiati della critica musicale italiana. Noi, naturalmente, avremo la fortuna di poter riascoltare il Caravaggio anche quest’anno, perché da tradizione il vincitore del Concorso suona nel cartellone principale dell’edizione successiva».Aldo Sisillo,direttore artistico Festival delle Nazioni.

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